Gestire grandi eventi all’interno di aree protette o all’interno di aree ad alta valenza ecologico-paesaggistica e grande valore ecosistemico può sostanzialmente equivalere a gestire i picchi di flussi turistici interessati alle attrattive naturalistiche e paesaggistiche disposte in maniera puntale (nel senso di localizzata) in quel determinato ambito territoriale. Anzi, per alcuni versi gli organizzatori potrebbero ottenere un miglior risultato per l’ambiente nel momento in cui si trovassero a coordinare un grande evento che preveda rigide regole per la partecipazione, piuttosto che movimenti turistici spontanei del fine settimana, più difficili da controllare ed in grado di creare un indotto economico a favore delle attività economiche del posto.

Facciamo un esempio. Vi è un bosco, all’interno di una determinato parco nazionale, noto in tutta Europa per lo spettacolo che offre in termini di foliage. Ogni anno, durante il periodo autunnale, decine di migliaia di visitatori arriveranno sul luogo da ogni parte del continente – per un arco temporale ammettiamo di circa un mese – al fine di assistere a questo spettacolo naturale. Ogni visitatore parcheggerà la propria auto dove ritiene opportuno, seguirà i camminamenti che più gli aggradano (oppure non seguirà camminamenti ma vagherà nella foreste alla ricerca dello scatto fotografico migliore), potrà aggregarsi ad altre persone, tenendo comportamenti anche poco consoni alla situazione (magari potrà vociare e lasciare rifiuti a terra). Questa situazione potrebbe arrecare forti incidenze negative per la natura di quel luogo, e che non è così improbabile riscontrare nelle aree protette del nostro Paese, anzi per determinati ambiti potrebbe anche catalogarsi come ordinario.

permesso manifestazione grandi eventi
permesso manifestazione grandi eventi

Ammettiamo adesso che la comunità del luogo (ovvero quella del parco nazionale medesimo) voglia organizzare, in concomitanza con il periodo di foliage e nelle vicinanze di quel preciso bosco, uno spettacolo di danza classica di elevato livello – il quale voglia trasmettere messaggi attinenti sia a questo forma d’arte, che alla magnificenza della natura e del paesaggio – che prevede la presenza di qualche migliaio di partecipanti dal vivo e la trasmissione della rappresentazione in eurovisione. Dal momento che un’attività del genere è da considerarsi come straordinaria, gli organizzatori saranno giustamente chiamati a presentare un piano-programma attraverso il quale si garantisca la salvaguardia delle componenti naturali interessate dall’evento.

A prima vista il secondo tipo di attività, lo spettacolo di danza classica, ha maggiore impatto ambientale del primo, in quanto prevede la presenza in contemporanea di tre o quattromila persone. Solo ad un’analisi superficiale però, perché ad una lettura più approfondita lettura i fatti potrebbero suggerire il contrario. Infatti, in occasione dello spettacolo gli spettatori dovranno parcheggiare la propria auto in aree sosta dedicate (mentre nel primo caso ognuno fa come vuole), per raggiungere il luogo della manifestazione seguiranno percorsi obbligati (mentre nel primo caso ognuno va dove vuole), vi saranno controlli per evitare schiamazzi, e soprattutto passerà il messaggio – al grande pubblico collegato in eurovisione – che è possibile vivere quella determinata area protetta compiendo un’esperienza unica e allo stesso tempo rispettosa dell’ambiente. La situazione che – nel primo caso – si protrae per circa un mese potrebbe al contrario arrecare forti incidenze negative alla natura di quel luogo, e che non è così improbabile riscontrare nelle aree protette del nostro Paese, anzi per determinati ambiti potrebbe anche catalogarsi come ordinario.

Ora, a titolo di esempio sono stati qui presentati due circostanze contrapposte, le quali nella realtà potrebbero essere caratterizzate da varie sfumature e dunque ogni caso va attentamente valutato soppesando ogni fattore in campo. Soprattutto, nel momento in cui si propone un grande evento questo deve essere pensato – fin da subito – come garante della sostenibilità ambientale. Noi possiamo darvi supporto e assistenza tecnica affinché ogni grande evento venga svolto nel rispetto della natura ed a favore del progresso socio-economico della comunità che quotidianamente vive l’istituto di protezione.


Di seguito vengono elencate alcune delle tipologie di studi-analisi che possiamo realizzare, sia in autonomia che in collaborazione con altre professionalità.

  • Pianificazione, organizzazione, programmazione, gestione di grandi eventi all’interno di aree protette ed aree ad alta valenza ecologica, quali spettacoli, manifestazioni sportive, concerti
  • Predisposizione di eventuali misure di compensazione per lo svolgimento dei grandi eventi
  • Monitoraggio e direzione sia del grande evento che dell’esecuzione delle misure di compensazione

permesso manifestazione grandi eventi

Ecco i nostri lavori, ordinati dal più recente, in ambito di organizzazione e gestione di grandi eventi all’interno di aree protette e di aree di grande valenza ecologica e paesaggistica.

2018 – Studio per la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) relativo ad un intervento di restauro e risanamento conservativo di un’edicola votiva posta molto frequentata in un contesto ambientale di elevatissimo pregio, all’interno di un sito della rete Natura 2000 (ZPS-ZSC) e di un’area protetta nazionale.

2016 – Studio per la non assoggettabilità a Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) inerente una manifestazione su mountain-bike da svolgersi all’interno di un sito della rete Natura 2000 (ZPS-ZSC) e di un’area protetta nazionale.

2016 – Studio per la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) inerente l’illuminazione notturna di una grande croce devozionale posta in cima ad un’altura, da realizzarsi occasionalmente per tramite di un impianto fotovoltaico installato in via temporanea. Attività da svolgersi all’interno di un sito della rete Natura 2000 (ZPS-ZSC) ed in zona A di un’area protetta nazionale.

2015 – Studio per la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) inerente l’utilizzazione di superfici con presenza di formazioni erbose – quali aree sosta provvisoria per la stagione estiva – in un contesto ambientale di elevatissimo pregio posto all’interno di un sito della rete Natura 2000 (ZPS-ZSC) e di un’area protetta nazionale.

2012 e 2011 – Studio per la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) inerente la manifestazione “concerto del Maestro Uto Ughi e i Filarmonici di Roma da svolgersi presso il Pian Grande di Castelluccio”, all’interno di un sito della rete Natura 2000 (ZPS-ZSC) e del parco nazionale dei Monti Sibillini.

2011 – Studio per la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) inerente lo svolgimento dei campionati mondiali di pesca sportiva da tenersi lungo un corso d’acqua dell’Italia centrale.

2011 – Studio per la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) riguardante restauro e risanamento conservativo di un vasto ex-monastero, da adibire ad abbazia benedettina (link). Attività da svolgersi all’interno di un sito della rete Natura 2000 (ZPS-ZSC) e di un’area protetta nazionale.

2010 – Studio per la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) inerente lo svolgimento del campionato nazionale di di pesca sportiva da tenersi lungo un corso d’acqua dell’Italia centrale.