Approvata la nuova Strategia Forestale Nazionale (Febbraio 2022)

nuova strategia forestale nazionale

In Gazzetta Ufficiale n. 33 del 9 febbraio u.s., Serie Generale, è stato pubblicato il Decreto Interministeriale di approvazione della Strategia Forestale Nazionale (SFN), a firma dei Ministri Patuanelli, Franceschini, Cingolani e Giorgetti. A seguito dell’approvazione, la SFN è stata oggetto di recente Intesa a livello di Conferenza permanente per i rapporti Stato-Regioni-Province Autonome con la raccomandazione, espressa da ultimo da detti enti locali, di destinare parte delle risorse finanziarie sia al ripristino dei territori colpiti dalla tempesta Vaia che nel 2018 colpì prevalentemente l’area compresa fra Veneto e Trentino-Alto Adige, che al contrasto dell’inquinamento atmosferico da PM10.

La SFN 2022 discende dall’attuazione dell’art. 6, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34 “Testo Unico in Materia di Foreste e Filiere Forestali”, nonché dall’osservanza di numerose iniziative ed atti a livello internazionale che possono riguardare direttamente e indirettamente il settore forestale, solo per citarne alcuni: dal Green Deal europeo avente ad oggetto il raggiungimento della neutralità climatica in Europa entro il 2050 al Piano strategico delle foreste 2017-2030 delle Nazioni Unite, dall’Agenza 2030 per lo sviluppo sostenibile alla Strategia Forestale europea 2030.

Di durata ventennale, essa definisce il quadro per diversi obiettivi e di altrettanti principi:

  • riconoscere e rispettare il ruolo multifunzionale delle foreste;
  • armonizzare, a livello nazionale, gli obiettivi e le azioni da intraprendere per la sostenibilità della gestione forestale;
  • tutelare il capitale naturale ed il paesaggio;
  • attuare la Strategia forestale 2030 e parte della Strategia europea per la biodiversità 2030;
  • integrare la Strategia nazionale per la bioeconomia riguardo alla parte fondamentale legata al sistema foresta-legno.

La missione dichiarata è quella di “(…)portare il Paese ad avere foreste estese e resilienti, ricche di biodiversità, capaci di contribuire alle azioni di mitigazione e adattamento alla crisi climatica, offrendo benefici ecologici, sociali ed economici per le comunità rurali e montane, per i cittadini di oggi e per le prossime generazioni. La Strategia Forestale Nazionale incentiverà la tutela e l’uso consapevole e responsabile delle risorse naturali, con il coinvolgimento di tutti, in azioni orientate dai criteri della sostenibilità, della collaborazione e dell’unità di azione.” (cit. dall’Introduzione alla Relazione).

Il documento si compone di una relazione e due allegati. La relazione è organizzata in 6 capitoli, articolandosi su 4 livelli: obiettivi, azioni, strumenti finanziari e modalità di monitoraggio e valutazione. Di particolare rilevanza appaiono le azioni, distinte in 3 categorie: operative (applicabili su scala nazionale), specifiche (hanno ad oggetto tematiche strategiche ma di rilevanza territoriale specifica) e strumentali (riferibili alla governance e al funzionamento delle preposte istituzioni). Nell’ambito delle azioni operative sembra utile evidenziare in questa sede che quella classificata A7 “Gestione dei rimboschimenti”, prevede la sotto-azione A.7.2 “Incrementare la superficie forestale”, la quale tratta in modo specifico il rimboschimento, gli imboschimenti, la forestazione e la riforestazione, declinandola come segue (cit. testuale):

  • “A.7.2.a) Realizzando nuovi boschi naturaliformi e permanenti a funzioni multiple, su coltivi abbandonati e su superfici nude, privilegiando le aree ad ex agricoltura intensiva di pianura, periurbane e degradate.
  • A.7.2.b) Realizzando corridoi ecologici e infrastrutture verdi, anche in ambiente urbano e periurbano, promuovendo la riconnessione della rete ecologica, valorizzando le aree di sponda e di pertinenza dei corsi d’acqua, favorendo ove possibile i processi spontanei di ricostituzione della vegetazione naturale
  • A.7.2.c) Promuovendo su superfici agricole l’arboricoltura a bassa richiesta di input e piantagioni da legno policicliche, temporanee e permanenti, con scopi.”

La tematica alla quale si è accennato risulta di grande interesse ed oltremodo attuale, in quanto la forestazione può e deve innestarsi nel filone altrettanto importante della rigenerazione urbana, in particolare di quella delle periferie dei grandi agglomerati urbani del Paese, contribuendo al miglioramento paesistico – e non solo – di queste vaste ed antropizzate aree.

Infine, relativamente al recepimento da parte degli enti locali della SFN, va sottolineato che le regioni dovranno adottare Programmi forestali regionali, individuando i propri obiettivi e definendo le relative linee d’azione, in coerenza con quanto stabilito all’articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34.

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